Alberto Genovese lascia il carcere dopo circa otto mesi di detenzione. Va ai domiciliari. Accolta la richiesta della difesa.
MILANO – Il blitz è scattato nelle prime ore di domenica 8 novembre 2020. A finire in manette è stato Alberto Genovese. L’imprenditore è al centro di due indagini per l’aggressione ai danni di due ragazze.
La presunta aggressione: la ricostruzione dei fatti
La presunta violenza sessuale sarebbe avvenuta lo scorso 10 ottobre durante un festino a base di alcol e droga. Il 43enne avrebbe narcotizzato la 18enne per abusarne a lungo, mentre uno dei bodyguard controllava l’accesso alla stanza.
Un calvario durato diverse ore, prima di chiedere aiuto ad un’amica e raccontare quanto successo alla polizia. Sono in corso tutte le ricostruzioni del caso, con il fermo scattato poco prima di una sua fuga in Sudamerica.
Le intenzioni, come raccontato da La Repubblica, sono state rivelate dallo stesso manager alla madre in una conversazione telefonica. Viaggio fermato dalla polizia. Il fermo è scattato nelle prime ore di domenica 8 novembre. Presto ci potrebbero essere importanti novità con gli accertamenti sono in corso e le dichiarazioni dell’indagato dovrebbero chiarire meglio quanto accaduto.
Arrestato Alberto Genovese. Roberto Bolle chiamò la polizia
L’episodio, come scrive La Repubblica, risale al 10 ottobre scorso. Il fermo è avvenuto nelle prime ore di domenica 8 novembre, poco prima del suo tentativo di fuga con un jet privato.
Il gip ha convalidato l’arresto e ha accolto la richiesta della Procura nel disporre la custodia cautelare in carcere.
Stando alle informazioni emerse nella giornata del 10 novembre, Roberto Bolle avrebbe chiamato la Polizia nella serata del 10 ottobre per segnalare il frastuono proveniente dall’appartamento dove era in corso il party di Genovese. La festa durante la quale avrebbe violentato una ragazza di diciotto anni.
La nota di ‘Facile’.it sull’arresto di Genovese
In una nota ufficiale Facile.it ha preso le distanze da Genovese specificando che ha lasciato la società nel 2014: “In riferimento alle notizie apparse su alcuni media riteniamo precisare che Alberto Genovese ha lasciato Facile.it nel 2014 e non ha nessun ruolo operativo nella nostra azienda. Per rispetto di tutte le persone coinvolte nella vicenda, riteniamo che al momento sia corretto non commentare oltre. Ancora una volta in merito a informazioni imprecise pubblicate da alcune testate, ricordiamo che la proprietà Facile.it è detenuta dal fondo in investimento EQT e dal fondo Oakley”.
Caso Genovese, indagata anche l’ex fidanzata
Stando a quanto riferito da il Corriere della Sera, anche l’ex fidanzata di Alberto Genovese sarebbe indagata per il caso delle aggressioni contestate all’imprenditore. Secondo le ipotesi, la ragazza sarebbe stata presente durante alcune delle aggressioni contestate a Genovese.
Indagato Daniele Leali
Il braccio destro di Genovese Daniele Leali risulta indagato per droga. Sarebbe lui, secondo gli inquirenti, l’organizzatore delle feste sulla Terrazza Sentimento. Leali si trova per motivi di lavoro a Bali.
“Leali è assolutamente tranquillo per la sua posizione in ordine ai fatti relativi le feste di Genovese e la sua ribadisce l’assoluta estraneità alla condotta di cessione a fini di spaccio“, recita la nota dell’avvocato di Leali.
Seconda denuncia per Genovese
Il 43enne sarebbe indagato per una seconda denuncia di violenza sessuale. Come raccontato dall’Ansa, a raccontare il fatto è stata una ragazza di 23 anni. Il presunto abuso sarebbe avvenuto a Ibiza la scorsa estate.
Genovese lascia il carcere: va ai domiciliari
Dopo otto mesi in carcere, Alberto Genovese va ai domiciliari in una clinica dove seguirà un percorso per disintossicarsi. Lo ha disposto il GIP Tommaso Perna accogliendo la richiesta avanzata dalla difesa. L’imprenditore dovrà indossare un braccialetto elettronico. Genovese è al centro di due indagini per due casi di violenza ai danni di due ragazze.